Scrivi un commento
al testo di Gil
Alla Poesia (madre mia) - 21 Marzo 2021 -
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Mi hai dato la fame tra i cancelli, i salti alle ringhiere, gli amici spericolati oltre il gioco, i chiodi grandi - i punteruoli - da conficcare a terra tra le piante, nelle piccole aiuole ad ornamento.
Ho mendicato la grazia della tua parola quando m'apparivi già in lontanza una possibilità di spiegazione o il pane e l'acqua di quelle grandi fame e sete che mi divoravano di dentro. Ti ho tirata per la veste, ti ho spogliata dei tuoi ornamenti ti ho resa nuda ai miei occhi fino all'essenziale
ho scelto i tuoi capezzoli a mia dimora scalzo così com'ero mendicai e ancora mèndico la tua maternità ed io ti porto in dono il fardello di un'informe figlitudine.
|
|
|